lunedì 22 giugno 2020

DA "SYPHON FILTER" A "DAYS GONE": LA STORIA DI BEND STUDIO

Nonostante Bend Studio sia venuto alla ribalta dopo il lancio e il successo di Days Gone, la sua storia affonda le radici all’inizio degli anni ’90, quando due amici, Marc Blank e Michael Berlyn fondarono la Blank, Berlyn and Co., una società che sviluppava videogiochi e applicazioni per l’Apple Newton, uno dei primi modelli di smartphone che avrebbe aperto la strada ai moderni iPhone. Quelli erano gli anni della storica nascita della prima console Playstation che, appena un anno più tardi, il 3 dicembre del 1994 si apprestò a rivoluzionare il mondo dell’intrattenimento videoludico. Sulla scia del clamoroso successo riscosso dalla console Sony, Blank e Berlin decisero di allargare il loro business e cominciarono ribattezzando la loro società Eidetec e assicurandosi la collaborazione dell’allora giovanissimo Christopher Reese, oggi Direttore dello studio. Il loro primo progetto fu di sbarcare sulla PS1 e ci riuscirono nel 1996, grazie al videogioco Bubsy 3D che, però, di fronte alla concorrenza di giganti come Super Mario 64 o Crash Bandicoot non riscosse il successo sperato. Nonostante il mezzo flop, Eidetec continuò a lavorare su nuovi progetti, fino a quando un producer della società 989 Studios si presentò con una proposta molto interessante, ovvero una pagina contenente l’idea di un videogioco d’azione chiamato Syphon Filter. L’idea stuzzicò Reese e compagni che, per svilupparla e approfondirla, chiesero aiuto a John Garvin, un’altra figura che avrebbe fatto la storia del giovane Studio. Grazie a lui, nuovo direttore creativo, Syphon Filter si trasformò radicalmente e fu offerto in esclusiva a Sony che accettò, entusiasta del progetto. 


Il 17 febbraio del 1999, il gioco vide la luce e cambiò al vita di Eidetec, che si trovò a gestire un titolo da oltre un milione di copie vendute in un solo anno. Sull’onda del clamoroso quanto inaspettato successo, Garvin e compagni si misero subito all’opera sul seguito, Syphon Filter 2 che fu lanciato, sempre su Playstation, appena un anno dopo. A questo punto, confermato il successo del brand Syphon Filter, Sony decise di fare la mossa decisiva e acquisì la società, assicurandosi i suoi talenti e ribattezzandola, appunto, Bend Studio. Nel 2001 fu lanciato il terzo capitolo della storia sempre su PS1, mentre nel 2004 Garvin e soci provarono il salto generazionale, lanciando Syphon Filter: The Omega Strain sia su PS2 che su PSP. Il brand fu accolto ancora con favore dagli appassionati, tanto che nel 2006, alla vigilia del lancio della Playstation 3, Bend Studio lanciò prima Syphon Filter: Dark Mirror e poi, nel 2007, l’ultimo capitolo della saga Syphon Filter: The Logan’s Shadow


Chiuso questo capitolo, gli ideatori si buttarono in nuovi progetti, ispirati ad altri successi storici come Resistance e Uncharted. Lo spin-off del primo fu presentato ai vertici di Sony Worldwide Studios e, naturalmente, a Insomniac Games, detentrice dei diritti di Resistance già nel 2007, all’indomani della chiusura del progetto Syphon Filter. L’idea fu immediatamente approvata e il videogioco fu lanciato due anni dopo su PSP col titolo Resistance: Retribution. Ciò che convinse sia Sony che Insomniac ad accettare lo spin-off, fu la straordinaria capacità di Garvin e compagni di rileggere una storia attraverso uno stile molto personale e adattandola alle esigenze dei giocatori di PSP, che si ritrovarono per le mani uno sparatutto solido e divertente. Sulla scia dell’ottimo successo di questo titolo, Bend Studio provò a bissare il colpo, stavolta prendendo di mira il brand Uncharted, lanciato su PS3 nel 2007 grazie al primo capitolo L’eredità di Drake. Il progetto del piccolo studio prevedeva il lancio sulla nuova piattaforma Playstation Vita di uno spin-off del videogioco targato Naughty Dog che, tuttavia, all’inizio non si mostrò molto interessata. Garvin e soci, però, non mollarono e dopo diverse trattative, riuscirono a spuntarla, vedendosi approvato il progetto. Il videogioco che ne venne fuori fu Uncharted: L’Abisso d’Oro che fu scelto, tra l’altro, per il lancio della Playstation Vita nel 2011. Il videogioco fu ambientato prima degli eventi degli episodi originali e si rivelò capace di sfruttare al massimo le caratteristiche della nuova console, convincendo anche gli appassionati più scettici. Visto il gran successo del titolo, Bend Studio tornò a battere il tasto e propose a Naugthy Dog un altro spin-off di Uncharted, Uncharted: Fight for Fortune che si differenziò dal primo episodio perché andò a cavalcare l’onda dei giochi di carte strategici. Tuttavia, l’accoglienza da parte del pubblico, si rivelò abbastanza fredda e spinse Bend Studio a chiudere il capitolo spin-off e aprirne un altro incentrato su un titolo nuovo e molto ambizioso e che, in qualche modo, permettesse alla società di virare e cambiare rotta. 


Ispirandosi a due delle serie tv più in voga in quegli anni, ovvero The Walking Dead e Sons of Anarchy, gli ideatori abbozzarono il primo progetto di Days Gone, un survival-horror ambientato in Oregon, luogo di residenza di Bend Studio. Per mettere in pratica il loro primo e promettente videogioco open world, Christopher Reese fu il supervisore, John Garvin il creative director e per il ruolo di game director fu chiamato Jeff Ross. Durante l’E3 del 2016, Days Gone fu presentato per la prima volta, riscuotendo un notevole interesse da parte di appassionati e addetti ai lavori per arrivare sugli scaffali due anni più tardi, il 26 aprile del 2018. Grazie alle straordinarie avventure di Deacon St. John e compagni, Bend Studio si è confermato uno degli studi più interessanti attualmente esistenti nell’universo videoludico, in grado di offrire agli appassionati titoli coinvolgenti e divertenti.


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